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eggere è un’avventura straordinaria.
Fabbricare bei libri,
altrettanto.
Mentre il mondo continua a bruciare le proprie risorse in nome
di un discutibile progresso e di un benessere fatto solo di
numeri, i libri continuano ad offrire una solida, lenta, stabile
oasi di riflessione e di piacere.
Il tempo dedicato ai libri è sempre un buon tempo.
Quando li si cerca, per esempio in libreria, dagli amici, in
biblioteca, in una bancarella o un negozio dell’usato o di
antiquariato.
Ma anche quando li si legge, quando li si raccontano.
E ovviamente, anche quando li si realizzano e si stampano.
L’arrivo di un nuovo libro in casa editrice è da sempre un
momento entusiasmante.
Da quando abbiamo iniziato a stampar libri, nel 1981, il mare di
tempo che abbiamo dedicato alla cura dei testi si è sempre
accompagnato a una grande attenzione per la forma.
Per la carta. Per la qualità della stampa.
Per la progettazione grafica delle copertine.
Per la gabbia dei testi.
Fin quando è stato possibile, abbiamo stampato utilizzando la
stampa tipografica tradizionale.
Negli anni fra il 1983 e il 1996, molti libri delle due collane
principali, i cosiddetti “libri bianchi”, i “biblioteca germanica” e
“le foglie”, sono stati prodotti con caratteri a piombo, quasi
sempre presso le Officine Grafiche Sabaini di Milano.
Sabaini possedeva due linotype, acquistate dal Corriere della
Sera, ed era quindi in grado di comporre le linee tipografiche a
piombo.
La stampa a volte presentava qualche irregolarità, ma il piacere
di leggere caratteri incisi, praticamente scolpiti nella carta è ben
diverso rispetto a quello che si prova di fronte alle pallide
inchiostrature che a volte si trovano su libri stampati con
metodo offset.
La tiratura di quei volumetti oscillava fra le 1.000 e le 2.000
copie.
In quegli anni, a volte ci siamo anche lasciati andare a proposte
un po’ da bibliofili, e in qualche caso abbiamo proposto edizioni
numerate, o tirature speciali illustrate con stampe, litografie,
xilografie, acqueforti d’autore.
Le carte utilizzate provenivano dalle tre migliori cartiere italiane:
Fabriano, Fedrigoni e Pigna.
Oggi non produciamo più edizioni numerate, e non stampiamo
più con i metodi tipografici tradizionali, perché le linotype sono
state messe fuori legge, a causa delle esalazioni tossiche generate
dalla fusione del piombo.
La stampa tipografica è possibile solo se i testi sono composti a
mano, un carattere alla volta. Un costo sostenibile solo se si
fanno pagare i libri centinaia di euro.
Queste edizioni tipografiche Marcos y Marcos sono quindi da
conservare, piccolo cimelio di un passato artigianale, di un
modo di far libri che non tornerà più.
Claudia & Marco
editori di Marcos y Marcos
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